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Dopo l'uragano

DOPO…. L’URAGANO

Politicamente il territorio castelnovese è stato percorso da tre (importanti) uragani: quello che ha spazzato via la democrazia aprendo la strada al fascismo; quello che, dopo la guerra perduta dall’Italia insieme alla Germania nazista, ha consentito al PCI (allora si chiamava così) di conquistare, senza mai più perderla, l’egemonia nell’amministrazione comunale; quello rappresentato dal referendum per decidere se unirsi o no, sotto l’unico nome di Luni, con Ortonovo. Quest’ultimo è stato il più “devastante” di tutti, in quanto il meno prevedibile. Infatti il “parco voti”, a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, cioè dal momento delle prime elezioni “libere”, il potere era sempre rimasto in possesso dei “rossi”, che allora guardavano al modello di Mosca.

Ma l’”anomalia” che aveva ridestato nei sofferenti del dominio della sinistra, la speranza che quella interruzione potesse essere il preludio di una mutazione definitiva, durò poco: lo spazio che separava la vittoria referendaria dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale. Perché i risultati usciti dalle urne in quella competizione hanno sancito in modo inconfutabile che il dominio dell’adesso PD permane intatto. Quello verificatosi nel tentativo di “sciogliersi” nello stesso brodo, Castelnuovo e Ortonovo, è stato (perché inviso agli abitanti) un incidente di percorso. Ora è tornata la normalità. E la normalità ha detto che Castelnuovo, politicamente appartiene alla sinistra. Quindi, accertata la cosa, è ( coscienziosamente d’obbligo) sperare che nel cielo sopra Castelnuovo si stende una proficua pace, in grado di consentire la risoluzione dei problemi che assillano la vita dei cittadini. Che insomma si accantonino i risentimenti reciproci e si faccia spazio a ciò che veramente è utile per il paese (così bello di palazzi, di storia e di talenti) e per chi lo abita. Si intravvedono caratteristiche positive sia in chi ha vinto la “guerra delle urne”, sia in chi è “arrivato secondo…”.

Tutti i castelnovesi che amano veramente la propria terra lo desiderano e lo sognano.

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