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Pandemia e vita scolastica

PANDEMIA E VITA SCOLASTICA

 

Come tutti sanno con il virus anche le scuole sono state chiuse e per la prima volta le lezioni sono state fatte a distanza. Nessuno era preparato, soprattutto i ragazzi, nonostante le loro abilità nel padroneggiare smartphone, computer e tablet. Sicuramente più dei genitori, dei nonni e forse di qualche insegnate.

Abbiamo fatto alcune domande ad una insegnate ed ad una alunna.

Abbiamo chiesto alla professoressa Giuliana Burzi, insegnate di matematica della scuola media:

Come ha vissuto la scuola a distanza?

Molto impegnativa, faticosa, lontana da quello che è lo scopo principale dell’insegnamento cioè creare empatia. È uno strumento come può essere l’automobile, un mezzo utile ma che non può essere la consuetudine: solo un’emergenza. Fondamentale è il contatto umano, non siamo automi.

 

I ragazzi come l'hanno presa? Come si sono comportati?

Come una grande novità!!!! All’inizio varie sono state le problematiche legate alla connessione, alla mancanza di mezzi adeguati, all’approccio con la nuova metodologia. Si sono, generalmente impegnati!!! Anche se in alcuni casi, ripeto, le problematiche legate alla connessione non hanno dato la possibilità di fruire al meglio delle lezioni.

 

C'è stata una buona resa degli studenti?

Certamente

 

Le connessioni internet e gli strumenti degli alunni erano adeguati?

Non sempre.

 

Cosa ne pensa della proposta di iniziare a settembre con mezza classe a scuola e l'altra metà da remoto?

Molto difficile se non addirittura impossibile da attuare. Una tra le proposte che farei è quella di creare classi con un numero minimo di alunni ed un aumento di conseguenza dell’organico.

Le reti internet delle scuole, sono connesse con la fibra? Sono adeguate per questa fase di COVID-19.

Non in tutta Italia, noi siamo un’isola felice.

 

Suggerimenti per non farsi trovare impreparati?

Come ho già affermato la diminuzione degli alunni e l’aumento di conseguenza dell’organico , che sarebbe dare veramente importanza all’azione della scuola nella crescita dei ragazzi ( ora abbiamo “ le classi pollaio” e con queste non si permette a tutta l’utenza di far fronte ai propri bisogni) è per me l’unica alternativa.

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