Bruegel vs Brueghel
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- Pubblicato Martedì, 02 Luglio 2019 11:50
- Scritto da Greta Petacco
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Bruegel vs Brueghel
Grazie a “La Crocifissione” di Pieter Brueghel il Giovane ospitata nella chiesa di Santa Maria Maddalena, siamo stati invitati in Belgio, che quest’anno festeggia i 450 anni dalla morte del maestro Bruegel il Vecchio, padre dell’artista. Per chi non lo sapesse, l’opera da noi posseduta è realizzata sulla base di disegni del padre, destinati ad un quadro con medesima iconografia, oggi andato perduto. Brueghel il Giovane, detto “Degli Inferi” per la tendenza a dipingere scene di incendi o infernali per l’appunto tipiche della sua tarda produzione, non ebbe occasione di vedere all’opera il padre, morto pochi anni dopo la sua nascita, e per tale motivo occupò gran parte della sua vita copiando le opere del grande Maestro, da lui conosciute solo attraverso il lascito degli studi preparatori dei dipinti.
Ma chi era Pieter Bruegel il Vecchio? Fu il più grande pittore olandese del suo tempo, nonché figura di rilievo del Rinascimento nordeuropeo. Lavorò principalmente nelle Fiandre e a Bruxelles. Nell’arco della sua breve carriera artistica conquistò un enorme successo come incisore, rivoluzionò l’arte paesaggistica e si assicurò fama perpetua grazie alle sue pittoresche scene di vita contadina. Non si hanno notizie certe sulla sua nascita, probabilmente datata intorno al 1522, in un piccolo paesino olandese chiamato Brögel, dal quale trae il cognome. Fino al 1559 si firma come Brueghel, in seguito, vuoi per gusti personali o licenza poetica, decide di eliminare la “H”. I suoi discendenti Pieter Brueghel il Giovane e Jan Brueghel il Vecchio invece ritornano al cognome originale.
Il nostro itinerario bruegeliano ha inizio nella regione del Pajottenland (i cui paesaggi sono stati immortalati in molti dipinti del Maestro), per la precisione, all’interno del Castello di Gaasbeek, maniero medievale riscostruito in stile neorinascimentale fiammingo, che con l'Italia ha un legame speciale: agli inizi dell'Ottocento fu acquistato dagli Arconati Visconti di Milano e fu proprio la marchesa Marie Peyrat Arconati a donarlo allo Stato belga nel 1921, completo di arredi e opere d'arte. All’interno del meraviglioso edificio, la mostra Feast of Fools: Bruegel rediscovered, aperta fino al prossimo 28 luglio, celebra il maestro fiammingo attraverso un gran numero di opere di artisti a lui successivi che raccolsero la sua eredità. Riappaiono qui i personaggi caricaturali, messaggi nascosti e celebrazioni di paesaggi e vita rurale, tipici della produzione dell’artista fiammingo, sottesi da un ricco humor cinico che ci riportano ad uno dei suoi più famosi quadri “Lotta tra Carnevale e Quaresima” (1559), ora ospitato al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Questo dipinto ha ispirato il dono della piastra per i waffles: Bruegel, infatti, fu la prima personalità artistica a dipingere questi caratteristici dolci della sua terra e ciò lo si può scorgere distintamente in un dettaglio al centro del quadro, dove una donna accovacciata è intenta a cucinarli utilizzando una piastra di ferro.
La prima giornata di viaggio si è poi conclusa con la visita alla pittoresca chiesina romanica in arenaria bianca intitolata a St. Anna-Pede presso Dilbeek, resa famosa anch’essa per essere apparsa in diversi quadri dell’artista fiammingo, tra i più celebri “La parabola dei ciechi” (1568).
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