Contributi agli studenti
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- Pubblicato Lunedì, 30 Aprile 2018 16:36
- Scritto da Euro Mazzi
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Contributo Comunale agli studenti universitari
L’opposizione contesta il metodo e i criteri di assegnazione.
Con delibera del Consiglio Comunale n. 20 del 15/5/2017 è stato approvato il regolamento comunale per l'erogazione di incentivi allo studio per gli studenti universitari. Con successiva determina n. 327 del 22/12/2017 sono stati assegnati questi incentivi allo studio per gli universitari dalla quale emerge un esito assai sorprendente: sono infatti state presentate entro la scadenza prevista solo 9 domande; di queste 9 istanze 7 sono state scartate con la seguente motivazione: 5 perché la certificazione ISEE del nucleo famigliare era superiore alla soglia di € 18.000; 2 perché non in regola con i requisiti di iscrizione e profitto; sono stati quindi ammesse solo 2 domande (di cui una riammessa in quanto pervenuta in ritardo rispetto ai termini) ai quali è stato erogato un contributo rispettivamente di € 250 e di € 300, per una spesa complessiva a carico del bilancio comunale di € 550.
Questo esito “minimale” conferma, purtroppo, la giustezza delle perplessità sollevate dal sottoscritto nel corso del Consiglio Comunale del 15/5/2017, quando era stata criticata questa iniziativa con tre motivazioni:
a) il contributo era una “carotina” (un tipico “bonus” o “captatio benevolentiae”), cioè un classico tentativo di accattivarsi la simpatia degli interessati di turno, elargendo però poche risorse; in pratica solo € 550 rispetto comunque ad uno stanziamento inizialmente previsto assai limitato di bilancio pari a € 3.000;
b) il regolamento era alquanto “pasticciato” perché mentre il contributo erogato aveva lo scopo di alleviare le spese sostenute dagli studenti (trasporti, vitto, alloggio, libri, ecc.), i criteri di attribuzione erano confusi e contrastanti: con la previsione di requisiti di iscrizione, di profitto, di regolarità negli studi, nonché quelli di carattere economico (un ISEE non superiore ai € 18.000) e l’assenza di altri sussidi;
c) la delibera prevedeva poi una eccessiva “burocraticità”: il richiedente doveva presentare una domanda con documentazione varia (dichiarazione sostitutiva, copia del piano di studi, fotocopia del libretto universitario, certificazione ISEE del nucleo familiare); mentre il Comune doveva predisporre un bando, una commissione aggiudicatrice, un atto di esito e la possibilità di ricorso.
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