I castelnovesi nella guerra 1915-1918 - II parte
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- Pubblicato Lunedì, 30 Aprile 2018 16:24
- Scritto da Pino Marchini
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CASTELNOVESI E LA GUERRA DEL 15-18
II parte
Il 1916, secondo anno di guerra per l’Italia, inizia con un periodo di relativa tregua. È la quiete prima della grande tempesta di fuoco che Cadorna ha programmato di sviluppare contro le truppe austroungariche. Quella che avrebbe dovuto, secondo il generale capo di stato maggiore, dare la mazzata finale contro le truppe avversarie e costringerle alla resa. Purtroppo le previsioni erano tragicamente sbagliate: la guerra durerà ancora due anni e il peggio, per i militari al fronte, era ancora da venire.
Al momento dell’entrata in guerra dell’Italia i reggimenti 27°e 28° di fanteria facevano parte della Brigata Pavia che reclutava militari per l’esercito provenienti da vari distretti militari compreso quello di Massa dal quale dipendevano i coscritti della leva residenti nel comune di Castelnuovo Magra.
Questo è il motivo per cui molti dei castelnovesi che combatterono la Prima Guerra Mondiale erano inquadrati nella “Pavia”, una brigata impiegata in prima linea sul fronte giuliano fin dal maggio del 1915, nell’area Cormons-Villanova–Valisella-Podgora. La brigata che già nella Prima e Seconda battaglia dell’Isonzo aveva avuto ingenti perdite, nella Terza battaglia, combattuta tra il 18 ottobre e 4 novembre del 1915, fu coinvolta in sanguinosi scontri sul monte Sabotino dove sacrificò, tra morti e feriti, ben 1400 militari di truppa e 45 ufficiali. In questo frangente furono feriti gravemente due castelnovesi, il tenente del 27° reggimento Tognoni Giorgio al quale sarà conferita la medaglia d’oro al Valor Militare. Tognoni resterà cieco per il resto della vita, continuerà la carriera militare nel “ruolo d’onore” al Ministero della Difesa a Roma. Qui assumerà la carica di presidente dei reduci e mutilati di guerra e raggiungerà il grado di generale di brigata.
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