La Raccomandazione
- Dettagli
- Categoria: Racconti
- Pubblicato Giovedì, 28 Aprile 2016 18:42
- Scritto da Oscar Guastini
- Visite: 3248
La Raccomandazione
La mia unica e ininterrotta attività lavorativa ha inizio nel 1960 con l'assunzione alla Cassa Marittima Tirrena ed ha termine nell'anno 2000 con l'andata in pensione per raggiunti limiti di età.
Mi si dirà : una bella fortuna poter trascorrere 40 anni della propria vita in un unico posto di lavoro, stessa macchina da scrivere (i computer non avevano ancora fatto la loro comparsa) e così via. Per la verità non proprio gli stessi: l'ufficio fu rinnovato per tre volte, per tre volte la scrivania con relativa poltrona, il telefono pure, il numero del rinnovo della macchina da scrivere (il mio principale strumento di lavoro) non lo ricordo esattamente.
Ebbene sì, posso dire che fu una fortuna anche in considerazione dell'oggi dove “il posto fisso” è quasi diventato un miraggio. Ulteriore obiezione : ma non ti sarà venuto a noia fare per 40 anni le stesse cose, svolgere le stesse mansioni?
A questa obiezione posso rispondere tranquillamente che no, io non mi sono mai annoiato, talvolta mi sono arrabbiato con i miei superiori, questo si, talvolta vi sono state scaramucce con il pubblico come accade in tutti gli uffici, ma poi tutto finiva li.
Dicevo non mi annoiavo perché tra le mie mansioni vi era anche quella di dialogare con il pubblico, intendo i marittimi, raccoglievo in un certo senso le loro anamnesi.
Con taluni poi si era instaurato un rapporto di amicizia data la loro ricorrenza delle loro comparse nei nostri uffici per motivi di lavoro.
Conoscevo un marittimo delle nostre parti del quale per ovvi motivi taccio il nome, che, in organico alla società Italia di Navigazione in qualità di cuoco o cambusiere non ricordo bene, faceva la spola sulle grandi navi di linea tra Genova e New York.
Le grandi navi come la Leonardo da Vinci, la Michelangelo, la Raffaello allora erano impiegate su questa tratta: poi prese il sopravvento l'aereo e tutto cambiò.
Fatto sta che questo signore, vuoi per motivi collegati all'imbarco e allo sbarco, vuoi per patologie varie veniva spesso alla Cassa Marittima Tirrena e discorrendo con lui del più e del meno mi raccontava come ormai fosse stanco di quell'andirivieni tra l'Italia e l' America e che avrebbe preferito un imbarco diverso.
Siamo intorno agli anni 80, forse più che meno, e un giorno me lo vedo arrivare in ufficio con la richiesta d'imbarco per i Rimorchiatori Riuniti di La spezia.
Dovete sapere che un imbarco sui rimorchiatori allora, ma anche oggi, era considerato una manna dal cielo per tanti motivi che non starò a dire, ma che sono intuibili, non ultimo quello economico.
Grande fu il mio stupore nel constatare che aveva lasciato la società Italia (che pure era un grande datore di lavoro) e che aveva trovato quello che andava cercando: un posto vicino a casa e ben retribuito.
Non potei trattenermi, dato anche il rapporto tra me e lui di chiedergli come fosse andata la cosa, chi lo avesse raccomandato, insomma quale santo avesse in paradiso per aver trovato un simile lavoro.
Per tutta risposta lui mi rispose “ Mi ha raccomandato il Re”.
Ora noi sappiamo che le raccomandazioni le fanno i politici, i potenti, gli amici degli amici, persino i preti se volete, ma un re, nell'era repubblicana, non lo avevo mai sentito.
“ Il Re ?” faccio io.
“Si, il Re Umberto II di Savoia” mi fa lui. E allora si mette a raccontare ed io ad ascoltare con la massima attenzione anche perché di mezzo c'era nientemeno che un re.
Ed ecco la sua storia.
“Devi sapere che la nave una volta salpata da Genova prima di affrontare la tratta oceanica diretta a New York, faceva immancabilmente sosta a Lisbona per fare bunkeraggio e rifornirsi di generi alimentari deperibili come frutta e verdura, operazione che prevedeva almeno una giornata di fermo nave. Io sapevo che nella vicina cittadina di Cascais si trovava la residenza di Umberto II di Savoia dove il sovrano si era trasferito in esilio dopo il referendum del 2 giugno 1946 che aveva sancito la fine della monarchia in Italia.
Prelevato dalla cambusa un bellissimo esemplare di salmone affumicato e dopo averlo acconciato in una dignitosa confezione, ottenuto il permesso di qualche ora da parte del comando della nave, mi dirigo alla volta di Cascais. Individuata Villa Savoia, residenza di Umberto II, suono senza indugio il campanello di casa.
Mi apre la porta un servitore gallonato, forse un maggiordomo, il quale mi chiede chi fossi e cosa desiderassi.
Mi presento e dico che sono un marittimo italiano di passaggio. Mentendo spudoratamente aggiungo che sono di fede monarchica, ragion per cui sarebbe stato per me un grande onore salutare ed ossequiare il re d'Italia e gli consegno come “piccolo presente” proveniente dall'Italia il salmone che tenevo sotto il braccio.
Il maggiordomo, chiamiamolo così, non fa una piega, accetta il regalo e mi prega di attendere nella sala di attesa. Dopo qualche minuto si apre il portone del salone di rappresentanza e mi si fa incontro Umberto II in persona.
L'incontro devo dire si svolge all'insegna della massima squisitezza, il re è molto gentile e cortese, mi fa molte domande sull'Italia e anzi mi invita a sedere e a prendere un caffè con lui.
Parlando del più e del meno mi chiede se il lavoro che facevo, quell'andirivieni tra l'Italia e l'America mi soddisfaceva.
Quando gli faccio presente che non ne potevo più e che aspiravo a qualcosa di meglio mi chiede in che modo avrebbe potuto aiutarmi. Io colgo immediatamente l'occasione.
Sapevo che nella flottiglia dei rimorchiatori di La Spezia uno di questi era di proprietà della flotta Lauro e per me sarebbe stato un sogno entrare a far parte di quell'equipaggio. Il rimorchiatore in questione si chiamava “Palmaria” ed è stato demolito qualche anno fa.
Rappresento tutto questo al Re il quale congedandomi mi dice : Io non posso prometterle nulla di preciso ma le do la mia parola che telefonerò a Lauro a Napoli per vedere quello che sarà possibile fare.
Non te la faccio tanto lunga, dico soltanto che al mio ritorno dall'America mi attendeva un telegramma nel quale mi si invitava a recarmi a La Spezia per prendere imbarco su quel rimorchiatore”
Potenza di una raccomandazione regale!!!