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25 Aprile

25 APRILE, FESTA DELLA LIBERAZIONE

Nonno, cos'è la festa della Liberazione? Il mio nipotino di 7 anni, che fa la seconda, è sempre molto interessato alle vacanze da scuola, dove è abbastanza bravo, ma è più contento quando a scuola non va. Provo a rispondergli ma mi accorgo che non è facile. Gli dico che poi quando sarà più grande a scuola imparerà perché quella data è la più importante tra tutte le feste civili, ossia non religiose. E gli dico che liberazione vuol dire prima di tutto liberazione dalla guerra e mi viene in mente quello che diceva sempre Vanda quando incontrava i ragazzi nelle classi ad ogni ricorrenza del 25 Aprile.

La guerra, bambini, è una brutta bestia, diceva sempre e con semplicità riusciva a farsi capire.

Ma io non sono Vanda e allora ho ripreso in mano quel prezioso libretto intitolato I partigiani raccontano. La Resistenza a Castelnuovo Magra che io stesso avevo curato assieme ad Antonella Pina nel cinquantenario della Liberazione. In quel volume i partigiani che incontrammo ci raccontarono le loro esperienze sulle nostre colline, quando si ribellarono al fascismo e al nazismo, vivendo pagine di eroismo, di grandi sacrifici, ricordandoci i caduti e le tribolazioni della popolazione tutta.

È stato rileggendo quelle pagine che sono rimasto colpito da un episodio che quasi tutti, nei loro racconti, ricordano. E cioè l'uccisione del partigiano Sputafuoco caduto il 21 ottobre 1944 durante un'azione nei pressi dell'Olmarello. Il nome di questo giovane partigiano era Ivo Corrado Gianfranchi e aveva solo diciotto anni. Che io sappia Sputafuoco non è ricordato quanto il suo sacrificio meriti.

A conclusione di questa breve celebrazione del 25 Aprile mi permetto di chiedere al Sindaco e all'Amministrazione Comunale di trovare il modo di ricordarlo, affinché il suo sacrificio rimanga perennemente nella memoria di tutti i castelnovesi. Con l'intitolazione di una strada, un cippo o almeno una targa. Credo che davvero sia giusto.

Viva il 25 Aprile, viva la Resistenza.

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