Talenti che si confermano
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Domenica, 20 Aprile 2014 18:07
- Scritto da Ariodante Roberto Petacco
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TALENTI CHE SI CONFERMANO
Cannes 2013 si é conclusa e si é rivelata straordinariamente carica di opere eccellenti, sta dimostrando da anni di casere sulla vetta coniugando sapientemente qualità ed interesse spettacolare e mondano. Il palmares potrà apparire in qualche punto discutibile ma sicuramente la qualità ha vinto. Qualche rimpianto per la scarna partecipazione italiana comunque non priva di opere interessanti.
Sopratutto si é evidenziata la conferma del talento di Paolo Sorrentino che con questo "LA GRANDE BELLEZZA" dimostra come dall'esordio folgorante de "L'UOMO IN PIÙ (20012) e con i successivi "LE CONSEGUENZE DELL'AMORE (2004), "L'AMICO Di FAMIGLIA" (2006), "IL DIVO" (2008), e "THIS MUST BE THE PLACE"(2011) si sia stabilmente collocato al centro di un meritato successo di pubblico e critica.
In una Roma attuale e molto notturna (la fotografia di Bigazzi sicuro valore aggiunto) si trascina il moto fisico ed intellettuale di Jep Gambardella autore di un solo romanzo (di successo) risalente ormai a troppi anni addietro in un presente che lo vede centro motore di eventi cultural - mondani dove può fare sfoggio, anche in virtù di una attività giornalistica di grande e disincantata autorevolezza di brillanti qualità di apprezzato intrattenitore ed insieme di acuto osservatore. In un susseguirsi senza tregua di feste ed eventi di vario genere seguiamo storie ed episodi che ci fanno toccare l'alto ed il basso del mondo (romano ma non solo) con un impeto travolgente ritmato da momenti in cui la pausa apparente permette approfondimenti di affilata efficacia. Il disincanto di Jep é sicuramente contagioso ma si unisce a spazi di riflessione che con fulminea concisione affondano impietosi la marea di personaggi (persone) che affrontano il nostro giudizio. Emergono la voglia di sbugiardare le falsità di un'apparenza ridanciana e talvolta sguaiata che si alternano con bagliori di verità ricercata con sincera passione. Se memorabili e particolarmente significativi appaiono i personaggi affidati a Sabrina Ferrilli e Carlo Verdone, tutti i partecipanti alla storia, anche quelli relegati al fuggevole istante di una battuta o comparsata si risolvono nel carattere della necessità. Un gigante Toni Servillo che nella sapiente disinvoltura che gli é propria aggiunge al suo Jep la consapevole amarezza di chi molto ha capito del mondo che attraversiamo. Si é ricordato da più parti un debito evidente con "LA DOLCE VITA" del sommo Fellini: un bel complimento anche se qui é un'altra storia che testimonia la sicura autorevolezza di un cinema come Paolo Sorrentino cui non possiamo che essere grati che ci sia.
ARIODANTE ROBERTO PETACCO