Chissà come sarà il futuro?
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- Pubblicato Venerdì, 23 Aprile 2021 14:12
- Scritto da Maria Elena Marchini
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Chissà come sarà il futuro?
Qualche sera fa in un servizio del tg3 regionale, un medico del pronto soccorso del Meyer, l’ospedale pediatrico di Firenze, raccontava come nell’ultimo anno fossero diminuiti gli accessi al pronto soccorso dei più giovani; questo dato veniva spiegato come una conseguenza del confinamento domiciliare per evitare la diffusione della pandemia, che ha ridotto considerevolmente gli incidenti che normalmente possono succedere, come la caduta dalla bicicletta o da uno skateboard. Di contro c’è stato però un altro dato piuttosto sconfortante, un aumento dei casi di ansia, depressione e anche dei tentativi di suicidio nella fascia d’età preadolescenziale, causati dalla situazione di incertezza, isolamento, solitudine, impossibilità di frequentare gli amici. E forse anche per la mancanza della scuola in presenza.
Ho messo nel titolo di questa breve riflessione una domanda che ho colto da una conversazione tra due bambini di seconda elementare; stavano parlando delle loro cose, dinosauri versus Lyon, pomeriggio passato in casa versus SuperMario, quando un bambino un po’ sconsolato chiede al suo lontano compagno di banco “eh, chissà come sarà il futuro?”. Mi è sembrato stonata una frase come questa pronunciata e condivisa da bambini di 7 anni, quando abitualmente l’unica percezione del tempo che hanno a quella età è il presente e quel poco di passato che hanno vissuto (e di cui hanno ricordo). Cosa sta succedendo ai più giovani? Cosa ci siamo persi, distratti dalle preoccupazioni di questo lungo periodo? Ma soprattutto cosa stanno vivendo bambine, bambini e adolescenti distanziati, isolati e mascherati?
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