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Un 2020 migliore

Per un 2020 migliore

Ricordo le parole, ma non ricordo chi le disse “Non verrò mai a una manifestazione contro la guerra; ma se mi invitassero a una manifestazione a favore della pace, sarei in prima fila”.
Dicembre è il mese che più di ogni altro si presta per fare un bilancio sull’anno che sta terminando e per fare progetti sul futuro prossimo. Ho avuto la chiara sensazione che nel 2019 la nostra società si sia sempre più caratterizzata nello schierarsi contro qualcosa o contro qualcuno, con veemenza, con ostinazione, e anche con odio. Una società sempre più simile alle tifoserie dello stadio, che in nome di un’appartenenza a una squadra si sente soddisfatta e legittimata nell’essere ostile o nell’insultare quelli della squadra avversaria.
E questo essere contro racconta di una crescente incapacità - collettiva e individuale – all’ascolto e all’inclusione.
Pensate che risultati se nessuno protestasse contro l’inquinamento o contro i cambiamenti climatici, ma se tutti fossero a favore della cura dell’ambiente con tante piccole azioni concrete. E chi non vorrebbe, che non ci fossero più proteste e manifestazioni contro licenziamenti, ridimensionamenti o precarietà, ma che tutti fossero favorevoli a ragionare seriamente di lavoro, welfare e futuro. Sarebbe bello se non si parlasse più di violenza contro le donne, ma ancor di più, che tutti fossero a favore di un’educazione al rispetto della dignità della donna.

Non contro le disuguaglianze sociale, ma a favore della giustizia sociale…
Non contro la repressione, ma a favore del diritto alla libertà di espressione…
La lista sarebbe lunghissima e ognuno, se ne avrà voglia, potrà declinarla come meglio crede.
Personalmente auguro ai lettori e agli inserzionisti di Qui Castelnuovo un 2020 meno contro e più a favore.
Buone feste!

M.E.M.

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