IL BERRETTO A SONAGLI
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Lunedì, 17 Giugno 2019 11:54
- Scritto da Alessandro Vanello
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GIORNO 5
02-07-2019 martedì – ore 21:30 IN CONCORSO
La Cattiva Compagnia - Lucca
IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello
Regia di Giovanni Fedeli
Con: Giovanni Fedeli (Ciampa), Elisa D’Agostino (Beatrice), Daniele Corsetti (Fifì), Iacopo Bertoni (Spanò), Cristiana Traversa (Fana), Tiziana Rinaldi (Saracena e Madre),
Scene e costumi: Rosanna Monti
Realizzazione scenografia: Andrea Avesani
Disegno luci: Marco Alba
durata: 1h 20’ – atto unico – Genere: prosa.
Sette personaggi sulla scena, grande e nudo ambiente agorà / claustrofobico, scena intesa come palcoscenico della vita / non vita dei personaggi, di fatto estrapolati dal consueto contesto siciliano di inizio ‘900 e proiettati / riflessi in una sorta di ring, non attuale bensì universale, dove essi, in un gioco al massacro reciproco che procede con passo inesorabile, appaiono nudi, inermi, (“...pupi siamo!”), povere marionette vittime / carnefici, succubi / dominanti che inutilmente si accapigliano e si studiano, si contendono e tramano, mentre il filo del destino si stringe loro al collo come un cappio. La scena dunque è, paradossalmente, per l’attore / personaggio / pupo la propria vita e la negazione di essa, ovvero il luogo dove si manifesta chiaramente la drammatica impossibilità di vivere, il luogo dove la finzione teatrale pare meno fasulla della finzione dei comportamenti imposti, delle convenzioni sociali, dei meccanismi perversi e autolesionistici che castrano e rovinano la vita. Gli attori sulla scena. Sempre. Per forza. Compenetrati e confusi con i personaggi, a questo punto non più in cerca di un autore, quanto di un pubblico verso il quale tendere una mano, verso una quarta parete da sfondare e che però, beffardamente, riflette loro solo la volgare essenza del loro essere. Riflette loro, in una luce bianca, accecante, solo la sinistra espressione con cui deformano il viso in una oscena risata, in un ghigno ormai consapevole e perciò disperato.
CV La Cattiva Compagnia – Nata nel 1996 per iniziativa di alcuni giovani lucchesi, la Compagnia si contraddistingue grazie a un'attività intensa alla trasmigrazione formale: teatro di strada, animazioni, performance ludiche, reading poetici, teatro di burattini, prosa contemporanea, riletture di classici, il tutto sotto la costante guida di Giovanni Fedeli (regista, interprete, capocomico), coadiuvato da un fidato gruppo di interpreti. Nei venti anni di attività si contano, infatti, più trenta allestimenti, spaziando dai generi arcaico–popolari a un'evidente attrazione per la drammaturgia di matrice absurdista. Da "Il Sacco di Lucca", rivisitazione storica che segna il debutto assoluto del gruppo nel 1997, si passa presto alla drammaturgia novecentesca, con una particolare attenzione per il teatro francese (da Sartre a Ionesco, da Jarry a Vian sino a Queneau), senza mai abbandonare occasioni di spettacolo eclettiche e sorprendenti. I testi vengono scavati, utilizzati alla stregua d'occasione di gioco scenico in cui a prevalere è un innegabile gusto per il comico–grottesco, per le atmosfere oniriche e visionarie in grado di sospendere tempo e situazioni. L'entusiasmo e la vivacità si riscontrano pure nell'elenco delle manifestazioni cui il gruppo ha aderito, andando a comporre un curriculum di esibizioni di tutto rispetto: non mancano, infatti, le escursioni internazionali, in particolare la doppia partecipazione (con "Macbett" di Ionesco, nel 2001, e con "En passant" di Queneau, otto anni più tardi) alla selezione Off del prestigioso Festival di Avignone, una delle principali vetrine per il teatro contemporaneo europeo e non solo. Discorso analogo per il palmarès in chiave sia individuale sia collettiva: numerosi i premi conseguiti, a testimonianza di una coerenza estetica e una costanza che fa de La Cattiva Compagnia una delle realtà più solide del nazionale.