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Anatomia dell'irrequietezza

Anatomia dell'irrequietezza

Viaggi e passioni di Bruce Chatwin raccontate dalla moglie Elizabeth

Martedì 5 SETTEMBRE alle ore 18,00 – a CASTELNUOVO MAGRA

Incontro con:

Elizabeth Chatwin, vedova dello scrittore e grande viaggiatrice, presidente onoraria dell’Associazione Chatwin, ritorna in Italia dopo sette anni, in occasione di Bruce Chatwin, il viaggio continua, la prima mostra fotografica in bianco e nero del marito, ospitata nella Torre del Castello dei Vescovi di Luni fino all’8 ottobre.

Bruce era sempre eccitato dall’idea di partire, partire anche per un solo week end bastava a metterlo di buon umore- ricorda Elizabeth Chatwin, vedova dello scrittore e viaggiatore inglese che dopo un’assenza di sette anni ritorna in Italia, a Castelnuovo Magra, in occasione di Bruce Chatwin, il viaggio continua, la prima mostra fotografica in bianco e nero del marito, realizzata dall’Associazione Chatwin grazie al supporto del Comune di Castelnuovo Magra.

Il 5 settembre alle ore 18,00 nella suggestiva piazza della Querciola, nel Centro storico di Castelnuovo Magra, sotto la Torre del Castello dei Vescovi di Luni che ospita fino all’8 ottobre la mostra, Elizabeth Chatwin racconterà i viaggi, le passioni e l’irrequietezza di Bruce Chatwin   che conobbe appena arrivata a Londra dall’America, sua terra d’origine, per lavorare a Sotheby’s come segretaria di Peter Wilson, presidente della famosa galleria d’aste.

Era il 1961 quando lo conobbi da Sotheby’s,-racconta Elizabeth- andavamo spesso verso la Collina nera vicino a Hay-on-Wye, per cavalcare lungo le colline su dei ponies gallesi.

Si sposarono nell’estate del 1965 e, nonostante un matrimonio anticonvenzionale e un periodo di separazione di alcuni anni, sono sempre stati uniti da un legame molto profondo.

Lei era sempre pronta a sostenerlo anche quando Bruce, all’apice della carriera, decise di lasciare la prestigiosa galleria in cui, da giovane magazziniere e catalogatore, grazie al suo occhio infallibile, era diventato uno dei più importanti e ricercati esperti d’arte, per dedicarsi all’archeologia, ai viaggi, alla scrittura.

Era disposta anche a salire velocemente su un aereo per portargli i rullini che non riusciva a reperire nei luoghi in cui si trovava e a raggiungerlo in ogni parte del mondo quando glielo chiedeva.

Chatwin diceva sempre che i momenti migliori della loro vita coniugale li avevano vissuti in viaggio. Insieme erano stati in varie parti d’Europa, a Parigi le chiese di sposarlo, andarono anche in Pakistan, Nepal, India, Persia, Cina, Tunisia, Himalaya.

Intrepida ed eccezionale compagna di viaggio, di doti non comuni, come ebbe a sottolineare Peter Levi che, durante il loro viaggio in Afghanistan, era stato testimone del suo coraggio quando, sotto una forte nevicata, era stato necessario farla risalire con una fune su per un ghiaione a cinquemila metri di quota.

Del resto Elizabeth, come ama ricordare con un timido sorriso, a tre anni aveva già attraversato il Pacifico due volte; ha fatto rafting in Alaska, ha guidato spedizioni sull’Himalaya e, dopo la morte del marito, è partita per la Patagonia per ripercorrere il suo viaggio.

La più intraprendete degli otto fratelli, a 17 anni avrebbe voluto iscriversi a biologia ma le fu impedito dal padre perché non voleva che si trasferisse in California. Scelse quindi l’Università di Radcliffe nel Massachusetts, con indirizzo in storia, interessata in particolare alla storia russa e bizantina.

Donna colta ed erudita, amante della musica e della danza, ha studiato anche arte indiana quando – come lei ricorda- ancora non andava di moda e ha seguito un corso di studi su Dante che leggeva a Bruce e a Peter Levi nelle serate in Afghanistan.

E’ un’esperta di botanica, grande amante degli animali, da anni si dedica all’allevamento di pecore nere del Galles.

Continua ad abitare nella casa dove aveva vissuto con Bruce, nella campagna inglese e a viaggiare. Da poco è rientrata dalla Georgia ma l’India, dove ha una casa, continua ad essere la sua meta preferita.

Con Elizabeth Chatwin parteciperanno all’incontro:

Francesco d’Ayala, giornalista e scrittore. Inviato speciale RAI si occupa di temi caldi come guerre, terrorismo, immigrazione e di cultura, arte, archeologia.

Luciana Damiano, ideatrice Premio Chatwin-“camminando per il mondo”, socia fondatrice dell’ Associazione Chatwin

Alberto Nardini, chirurgo di guerra in Afghanistan, Africa e Asia

Letture di Bruno Liborio, attore Compagnia degli Evasi.

Per informazioni

tel 0187/693832-837

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