Alluvione del 5 Novembre 2014
- Dettagli
- Categoria: Articoli
- Pubblicato Mercoledì, 24 Dicembre 2014 14:03
- Scritto da Andrea Cavanna
- Visite: 1465
Alluvione 5 Novembre 2014
La tardiva pulizia dei fiumi e dei canali castelnovesi non ha impedito il verificarsi della catastrofe.
Il Bettina ha rotto gli argini con violenza ed è uscito dal suo letto allagando le strade e le case di via Salicello. Gli abitanti al mattino presto si sono trovati improvvisamente l’acqua in casa. Forse qualcuno è stato sorpreso anche nel sonno. Nella foto qui sotto si vede che l’acqua è arrivata ben oltre l’altezza dei materassi.
Qualcuno ha visto arrivare l’acqua con una velocità ed una forza tale che era impossibile contrastarla. “Siamo rimasti pietrificati di fronte a tale furia” ha detto una signora che cercava, disperata, di salvare il salvabile in quel lago d’acqua giallo che era ormai diventata la sua casa.
I tombini, le caditoie e le grate non riuscivano a defluire l’acqua. Nel cortile di una casa allagata è arrivata anche una tavola da surf. I pompieri hanno interrotto il loro lavoro perché non sapevano dove buttare che l’acqua che pompavano.
Un film già visto e che forse vedremo ancora in futuro se non si metterà mano seriamente al dissesto idrogeologico del nostro territorio.
I lavori di pulizia dei fiumi, in alcuni tratti ancora da terminare, sono stati fatti con superficialità e con poca perizia. Ci hanno riferito che la terra che è stata rimossa dal letto del fiume è stata spalmata sugli argini così quando è arrivata la piena la terra è stata portata via trasformandosi in una valanga di fango che ha tappato i naturali sfoghi a valle.
I fiumi non hanno più l’alveo naturale di una volta. Nel corso degli anni e in assenza di una manutenzione costante, il lento depositare della terra trasporta in sospensione dalla corrente ha ridotto la sezione del corso d’acqua. È noto che se il fiume rallenta aumenta la sedimentazione che con il tempo forma delle isole sulle quali crescono le piante che diventeranno alberi. Se gli alberi che sono nel greto del fiume vengono sradicati dalla furia dell’acqua vengono trascinate a valle e incontrando altre piante formano una diga, come fanno i castori, che naturalmente fa salire il livello dell’acqua con conseguente esondazione.
Se noi andassimo a vedere i corsi d’acqua di tutto l’arco alpino ben difficilmente troveremmo degli alberi nel greto del fiume. Gli abitanti di questi luoghi sanno benissimo quali rischi correrebbero se non tenessero pulito il fiume......
Andrea Cavanna